L’installazione di un sistema di allarme in casa rappresenta una misura significativa per la propria sicurezza. Occorre però sapere anche quanto consuma in media. Siamo sempre attenti a quanto fuoriesce dai nostri portafogli, ma non solo. Siamo sempre più portati a pensare a quello che faccia bene al pianeta in nome della sostenibilità ambientale. Esistono diverse tipologie di sistemi di allarme domestici, ognuno con un consumo differente.
Facendo due calcoli
Per prima cosa, esistono i sistemi filari. I sistemi filari hanno consumi apparentemente fissi. Poi, ci sono i cosiddetti sistemi wireless, ovvero alimentati a batteria. Si tratta di sistemi meno energivori, ma la sostituzione della batteria può incidere nel totale. Una terza tipologia è quella dei sistemi ibridi, che combinano caratteristiche e prerogative dei tipi precedentemente menzionati.. Il consumo in media può anche variare molto in funzione delle specifiche del sistema. Le centrali potrebbero avere un consumo tra i 5 e 15 Watt. Ogni sensore naturalmente aggiunge il proprio piccolo carico. Un sensore di movimento o uno collegato alle porte e alle finestre hanno consumi tra 0,5 e 3 Watt. I moderni sistemi di allarme spesso sono corredati da moduli GSM o moduli WiFi, il che aggiunge altri 2-5 Watt. Questi moduli permettono alla centralina di avvisare il proprietario di casa tramite una chiamata, tramite SMS o notifica in ogni momento a intrusione in atto. Supponendo dunque di avere in casa propria una centralina da 10 Watt, 10 sensori da 1 Watt ciascuno e un modulo di comunicazione da 3 Watt, il totale sarebbe di circa 23 Watt. Il costo dell’energia dipende dalle tariffe di ogni singolo Paese e di ogni singolo momento storico. Ipotizzando un prezzo medio a 20 centesimi/kWh, il costo annuale del mantenimento di un sistema di allarme da 23 Watt sarà di circa 40,30 €. Ovviamente ci si può fare furbi e adottare alcuni semplici accorgimenti per ridurre quanto possibile il consumo medio. Intanto, e questo vale come regola generale, bisogna scegliere sensori di qualità. Oltre a essere inevitabilmente più affidabili nel rilevare intrusi, sensori ben ingegnerizzati probabilmente hanno consumi energetici più bassi rispetto a sensori di dubbia provenienza. Altra cosa potrebbe essere ottimizzare la centrale, configurandola in modo che il consumo energetico in modalità stand-by sia ridotto al minimo. Quello che potreste anche fare è assicurarvi che il vostro allarme casa funzioni sempre correttamente. Ogni componente wireless deve rispondere in maniera adeguata e essere responsivo per evitare ogni possibile spreco d’energia. E poi, c’è un metodo che strizza l’occhio all’ambiente. Ovvero quello di installare un sistema che utilizzi i pannelli solari. Su Casasicura.it, ad esempio, è possibile trovare tutti i dispositivi d’allarme progettati per essere meno energivori e duraturi.
Come risparmiare
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